Uno dei principali fattori di rischio per la salute dei lavoratori risulta essere il rumore, sia per la diffusione del rischio sia per la gravità dei danni correlati. Nella maggior parte dei casi, inoltre, il danno per l’operatore non si manifesta immediatamente, come può accadere per altri rischi, bensì la sua comparsa avviene in modo progressivo ed irreversibile.
Nella valutazione dei rischi, il Datore di Lavoro, deve immediatamente identificare le aree a maggiore esposizione al rumore e deve intervenire prontamente alla riduzione dello stesso, in prima battuta con misure tecniche che agiscano sula fonte del rumore, nel caso in cui iniziative di tipo tecnico, organizzativo e procedurale per la riduzione dell’esposizione del lavoratore al rumore non siano praticabili, il Datore di Lavoro ricorre all’utilizzo dei dispositivi di protezione individuali (DPI) dell’udito.
Della problematica legata alla scelta dei DPI dell’udito si è occupato il progetto multimediale Impresa Sicura - elaborato da EBER, EBAM, Regione Marche, Regione Emilia-Romagna e Inail - che è stato validato dalla Commissione Consultiva Permanente per la salute e la sicurezza come buona prassi nella seduta del 27 novembre 2013.
Il documento sottolinea come nella scelta del DPI dell’udito, oltre a prendere in considerazione il comfort, l’efficacia e l’appropriatezza al tipo ed alla durata del rumore è necessario valutare la sua compatibilità con l’attività svolta e con gli altri dispositivi di protezione utilizzati contemporaneamente.
I DPI dell’udito possono essere suddivisi nelle tre seguenti categorie.

Cuffie: sono costituite da conchiglie che coprono le orecchie e creano un contatto ermetico con la testa per mezzo di cuscinetti morbidi solitamente riempiti con liquido o espanso, fascia di tensione o archetti di sostegno e cinghia di sostegno flessibile su ciascuna conchiglia che serve a sostenere le conchiglie stesse quando l’archetto di sostegno è indossato dietro alla testa o sotto il mento. Le cuffie con archetto di sostegno dietro alla nuca e sotto il mento, sono molto pratiche, in quanto consentono di indossare contemporaneamente un elmetto di sicurezza.
Tipi particolari di cuffie sono:
- le cuffie per comunicazione: sono associate a dispositivi di comunicazione e necessitano di un sistema aereo o via cavo attraverso il quale possono essere trasmessi segnali, allarmi, messaggi di lavoro o programmi di intrattenimento;
- i protettori per la riduzione attiva del rumore (ANR): sono protettori auricolari che incorporano dispositivi elettroacustici concepiti per sopprimere parzialmente il suono in arrivo al fine di migliorare ulteriormente la protezione del portatore. Infatti i rumori pericolosi non raggiungono l’orecchio grazie all’elettronica, per cui non vi sono pericoli per l’udito in caso di permanenza in ambienti di alta e media rumorosità.

Inserti auricolari: sono protettori auricolari che vengono inseriti nel meato acustico esterno oppure posti nella conca del padiglione auricolare per chiudere a tenuta l’imbocco del meato acustico esterno. Possono essere provvisti di un cordone o di un archetto di interconnessione. È molto importante maneggiarli con mani pulite, e si deve essere sicuri delle loro condizioni igieniche.
Inserti auricolari particolari sono gli inserti sospesi su un archetto di sostegno; vengono inseriti o posti all’imbocco del meato acustico esterno in modo da chiuderlo a tenuta”.

Caschi o elmetti acustici: coprono sia gran parte della testa sia l’orecchio esterno. Questo contribuisce a ridurre ulteriormente la trasmissione dei suoni per via aerea alla scatola cranica e quindi a ridurre la conduzione ossea del suono all’orecchio interno.

Il documento, inoltre, riporta l’attenuazione sonora di diversi tipi di otoprotettori e i diversi elementi da considerare per la scelta del DPI, ad esempio con riferimento a:
- temperature ambiente e/o umidità elevate;
- lavoro fisico che comporta frequenti movimenti del capo;
- condizioni di rumore estreme;
- ambienti polverosi;
- esposizione ripetuta a rumori di breve durata;
- uso per lunghi periodi durante la giornata lavorativa;
- lavoro che comporta l’uso di guanti;
- processi di infiammazione nelle orecchie;
- localizzare sorgente sonora;
- suoni informativi ad alta frequenza del processo lavorativo;
- rumori ambiente a bassa frequenza.

Infine, il documento si sofferma sui suoni/segnali che devono essere ascoltabili nel processo lavorativo in rapporto alla scelta degli otoprotettori:
- suoni informativi del processo lavorativo: “quando nel rumore prodotto dal lavoro devono essere ascoltati suoni informativi ad alta frequenza, sono preferibili protettori auricolari con una caratteristica di attenuazione sonora uniforme in tutto il campo di frequenza;
- segnali di avvertimento e trasmissione di messaggi verbali: quando il riconoscimento di suoni come segnali di avvertimento e messaggi verbali può essere critico, sono preferibili protettori auricolari con una caratteristica sonora uniforme in tutto il campo di frequenza. I requisiti dei segnali acustici di pericolo sono considerati soddisfatti se le persone presenti nell’area di ricezione del segnale riconoscono il segnale acustico di pericolo indossando, se necessario, i propri protettori dell’udito.
- localizzazione della sorgente: talvolta può essere necessaria l’identificazione della direzionabilità di una sorgente sonora. La localizzazione può risultare compromessa quando si indossano protettori auricolari, in particolare le cuffie.

 

Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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