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Il rating di legalità: premialità per la “gestione etica” dell’impresa

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Approfondimento sullo strumento che favorisce e incoraggia l'adozione di valori e comportamenti etici improntati al rispetto della legalità da parte delle imprese, attraverso la previsione di meccanismi di premialità nell'accesso al credito bancario e ad agevolazioni finanziarie di emanazione pubblica.
Il 7 aprile 2014 è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze n. 57/2014, che completa l’attuazione dell’istituto del rating di legalità per le imprese, introdotto dall’art. 5-ter del d.l. 1/2012 (c.d. cresci-Italia). Secondo l’art. 5-ter d.l. 2/2012 il rating costituisce una qualità delle imprese di una certa dimensione, della quale si deve tenere conto nell’erogazione dei finanziamenti pubblici e del credito da parte delle banche.

Il rating di legalità è un nuovo strumento introdotto nel 2012, volto alla promozione della legalità ed ai principi etici in ambito aziendale, tramite l’assegnazione di un giudizio sul rispetto della legalità da parte delle imprese che ne abbiano fatto richiesta e, più in generale, sul grado di attenzione riposto nella corretta gestione del proprio business.
È un sistema di premialità per le imprese che rispettano la legge e/o si allineano ai più elevati standard etico-sociali e/o di governance, adeguando la propria organizzazione in tale direzione.

I benefici del rating di legalità sono:
- accesso al credito bancario, le banche tengono conto della presenza del rating di legalità attribuito all’impresa nel processo di istruttoria ai fini di una riduzione dei tempi e dei costi per la concessione di finanziamenti. Inoltre, le banche considerano il rating di legalità tra le variabili utilizzate per la valutazione di accesso al credito dell'impresa e ne tengono conto nella determinazione delle condizioni economiche di erogazione, ove ne riscontrino la rilevanza rispetto all'andamento del rapporto creditizio;
- concessione di finanziamenti pubblici, le pubbliche amministrazioni, in sede di predisposizione dei provvedimenti di concessione di finanziamenti alle imprese, tengono conto del rating di legalità ad esse attribuito, secondo le modalità stabilite nel decreto medesimo, prevedendo almeno uno dei seguenti sistemi di premialità per le imprese in possesso del rating: preferenza in graduatoria; attribuzione di punteggio aggiuntivo; riserva di quota delle risorse finanziarie allocate;
- bollino blu per l’impresa: introduzione di principi etici nei comportamenti aziendali e miglioramento reputazione di mercato, in quanto l’impresa viene inserita in un “elenco di imprese virtuose” che evidenzia il livello di rating assegnato, sospeso o revocato e che sarà facilmente consultabile dai propri clienti, fornitori e più in generale partners.

Inoltre, l’attribuzione del rating viene pubblicizzata dall’AGCM, la quale mantiene costantemente aggiornato in un’apposita sezione del proprio sito l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito.

Le aziende, per essere abilitate alla richiesta del rating, devono possedere i seguenti requisiti minimi
(art. 1 Decreto MEF n. 57/2014):
- sede operativa nel territorio nazionale;
- fatturato minimo di due milioni di euro nell’ultimo esercizio chiuso nell’anno precedente alla richiesta di rating;
- iscrizione nel registro delle imprese da almeno due anni alla data della richiesta del rating.

Il rating, convenzionalmente misurato in stellette, ha un range, tra un minimo di una stelletta ed massimo di tre, attribuito dall’AGCM sulla base delle dichiarazioni delle aziende che verranno verificate tramite controlli incrociati con i dati in possesso delle pubbliche amministrazioni interessate.
Ai fini del punteggio minimo (una stelletta) è necessario che:
- l’imprenditore e gli altri soggetti rilevanti ai fini del rating (direttore tecnico, direttore generale, rappresentante legale, amministratori, soci) non siano destinatari di misure di prevenzione e/o cautelari, sentenze/decreti penali di condanna, sentenze di patteggiamento per reati tributari ex D.Lgs. n. 74/2000 e per reati ex D.Lgs. n. 231/2001, né abbiano in corso procedimenti penali per reati di mafia;
- l’impresa stessa non sia destinataria di sentenze di condanna né di misure cautelari per gli illeciti amministrativi dipendenti dai reati di cui al citato D.Lgs. n. 231/2001;
- l’impresa, nel biennio precedente la richiesta di rating, non sia stata condannata per illeciti antitrust gravi, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, per violazioni degli obblighi retributivi, contributivi, assicurativi e fiscali nei confronti dei propri dipendenti e collaboratori;
- l’impresa, nel biennio precedente la richiesta di rating, non abbia subito accertamenti di un maggior reddito imponibile rispetto a quello dichiarato, né ricevuto provvedimenti di revoca di finanziamenti pubblici per i quali non abbia assolto gli obblighi di restituzione;
- l’impresa dichiari di effettuare pagamenti e transazioni finanziarie di ammontare superiore alla soglia di mille euro esclusivamente con strumenti di pagamento tracciabili.

Inoltre, tutti i provvedimenti che impediscono l’attribuzione del punteggio minimo dovranno essere divenuti inoppugnabili o confermati con sentenza passata in giudicato e, in ogni caso, il rating non sarà rilasciato alle imprese destinatarie di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive in corso di validità.

Il Regolamento prevede sei ulteriori requisiti che, se rispettati, consentono alle imprese di ottenere il punteggio massimo di tre stellette.
Se ne vengono soddisfatti tre, saranno invece attribuite due stellette (il possesso di ciascun requisito da diritto all’attribuzione di un “+” ed al ricorrere di tre “+” si ottiene una stelletta).

In particolare le aziende dovranno:
- rispettare i contenuti del Protocollo di legalità sottoscritto dal Ministero dell’Interno con la Confindustria e dalle Prefetture con le associazioni di categoria;
- utilizzare sistemi di tracciabilità dei pagamenti anche per importi inferiori rispetto a quelli fissati dalla legge;
- adottare una struttura organizzativa che effettui il controllo di conformità delle attività aziendali a disposizioni normative applicabili all’impresa o un modello organizzativo ai sensi del D.Lgs. 231/2001;
- adottare processi per garantire forme di responsabilità sociale d’impresa (Corporate Social Responsibility);
- essere iscritte in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa (White List);
- avere aderito a codici etici di autoregolamentazione adottati dalle associazioni di categoria.

Inoltre, un segno “+” potrà essere attribuito all’impresa che abbia denunciato, all’Autorità Giudiziaria o alle Forze di Polizia, taluno dei reati previsti dal Regolamento commessi a danno dell’imprenditore o dei propri familiari e collaboratori, qualora alla denuncia sia seguito l’esercizio dell’azione penale.

Il rating ha una durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una stelletta, l’Autorità dispone la revoca del rating. Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più alto, l’Antitrust riduce il numero di stellette.

L’Autorità potrà disporre la sospensione del rating in caso di rinvio a giudizio dell’impresa o adozione di misure cautelari nei confronti della stessa, nell’ambito di un procedimento penale per uno dei reati cui si fa riferimento nei requisiti per l’ottenimento del rating.
L’impresa cui è stato attribuito il rating è tenuta a comunicare all’AGCM ogni variazione dei dati riportati nei propri certificati entro 10 giorni dal verificarsi degli stessi.
 
Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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