È trascorso poco più di un anno da quando, con una conferenza stampa alla presenza del Ministro degli Interni e dei massimi vertici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, è stata presentata la versione non definitiva del tanto atteso nuovo Testo Unico Prevenzione Incendi.

Il Testo Unico, di cui è stata pubblicata solo una bozza preliminare nell’aprile 2014, si prefigge lo scopo di rimodernare e snellire il corpus normativo antincendio, semplificando gli adempimenti a carico delle aziende interessate.

L’esigenza di emanare un nuovo Testo Unico, nasce principalmente dalla necessità di semplificare le vigenti regole, rendendole più flessibili, meno prescrittive, più sostenibili ed orientate a garantire la massima incolumità sia pubblica, sia privata in caso di incendio.

La semplificazione, si concretizza nel garantire:
- procedure più snelle – riduzione degli oneri amministrativi;
- regole più chiare – riduzione degli oneri regolatori;
- controlli adeguati – adeguata formazione del Personale VVF.

I principi di semplificazione su cui si basa la bozza del Testo Unico, possono essere così riassunti:
- generalità: metodo applicabile in tutte le attività;
- semplicità: laddove esistano diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato, si prediligono soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare revisioni;
- modularità: l’intera materia è strutturata in moduli di agevole accessibilità, che guidano il progettista antincendio all’individuazione di soluzioni progettuali appropriate per la specifica attività;
- flessibilità: per ogni livello di sicurezza richiesto sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali. Sono, inoltre, definiti metodi riconosciuti che valorizzano l'ingegneria antincendio e possono essere applicati senza deroga;
- standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di prevenzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste dalle vigenti norme nazionali di prevenzione incendi;
- inclusione: le persone sono considerate un fattore sensibile; le diverse disabilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ...), temporanee o permanenti sono parte integrante della progettazione della sicurezza antincendio;
- contenuti basati sull'evidenza: i contenuti sono basati sulla ricerca, valutazione, ed uso sistematici di studi internazionali;
- aggiornabilità: il documento può essere facilmente aggiornato, in relazione all’avanzamento tecnologico e delle conoscenze.

Il Testo Unico, si basa essenzialmente su due ipotesi fondamentali, da cui partire per effettuare una corretta valutazione del rischio incendio:
- “in condizioni ordinarie, l'incendio di un'attività si avvia da un solo punto di innesco. Escluso incendio doloso o eventi estremi (es. catastrofi, azioni terroristiche, ...);
- il rischio di incendio di un'attività non può essere ridotto a zero. Le misure antincendio di prevenzione, di protezione e gestionali sono selezionate al fine di minimizzare il rischio di incendio, in termini di probabilità e di conseguenze, entro limiti considerati accettabili”.

In fine, uno dei metodi presi in ponderazione per la valutazione del rischio incendio è quello prestazionale, in cui vanno definiti:
- gli obiettivi di sicurezza antincendio;
- la strategia antincendio, composta da misure che si ritengono indispensabili per garantire gli obiettivi;
- la valutazione del rischio;
- i diversi livelli di prestazione per ogni misura;
- le soluzioni conformi per ogni livello, considerate idonee al raggiungimento del livello di prestazione fissato e concordabili con il Comando.

 

Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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