Per la fine del 2015 è prevista l’entrata in vigore della nuova versione della ISO 9001:2015, lo standard internazionale più diffuso relativo alla gestione della Qualità, applicabile da tutte le Organizzazioni operanti in qualsiasi settore di attività. La nuova versione ISO (International Organization for Standardization) 9001 del 2015 sostituirà la versione attuale del 2008, norma volontaria per i sistemi di gestione in generale.
Attualmente si sta concludendo la fase DIS (Draft International Stage), passaggio fondamentale nel processo di creazione delle norme ISO. La DIS Iso 9001:2015, bozza della norma, pubblicata lo scorso maggio, dovrà essere approvata dopodiché si passerà alla fase finale FDIS (Final Draft International Stage) e alla pubblicazione della revisione finale della ISO 9001:2015.
Inizierà poi un periodo di transizione per l’adeguamento delle Organizzazioni certificate ai nuovi requisiti della norma che durerà tre anni. Nel corso del periodo di transizione verso la nuova edizione, le organizzazioni già certificate potranno sfruttare gli audit di sorveglianza per adeguarsi in modo graduale al nuovo schema normativo.
Questa revisione, la quinta per la norma, è considerata una revisione fondamentale, a causa dei cambiamenti nella struttura, insieme ad alcuni altri concetti e/o requisiti.
Una delle novità più significative della nuova norma è il cosiddetto approccio basato sul Rischio, che impone la formale analisi dei rischi per ogni processo organizzativo. Rischio inteso quale probabilità che ci sia, all’interno di uno dei tanti processi aziendali, uno scostamento con quanto pianificato. Scostamento che potrebbe portare ad una “interruzione di business” e quindi a costi.
Una corretta gestione dei rischi avrà conseguenze positive, in termini di opportunità e competitività delle aziende. Il draft della nuova Iso indica i requisiti normativi per garantire che una buona gestione del rischio sia parte integrante dell’organizzazione aziendale e le prassi da adottare per mitigare i rischi di impresa sotto il profilo della tutela legale e contrattualistica da parte delle imprese.
Altre novità importanti, presenti nella versione DIS ISO 9001:2015 - Draft International Standard, pubblicata all'inizio di maggio 2014, sono:
- Maggiore attenzione agli Stakeholder: la norma rende esplicito il fatto che per impostare e attuare un sistema di gestione della qualità occorre tenere in considerazione il contesto e le aspettative delle parti interessate raccogliendo i loro feedback.
- Maggiore focus sul cliente: la nuova versione è molto più orientata ai risultati e al miglioramento dei risultati.
- Maggiore coinvolgimento del top management: la gestione della qualità è riportata alla direzione strategica dell’organizzazione. Scompare la figura del “rappresentante della direzione”.
- Chiarezza e coerenza fra le norme dei sistemi di gestione: una struttura rivista per allineare lo standard a tutti gli altri schemi sui sistemi di gestione, facilitando l’integrazione, con testo e terminologia coerenti, requisiti più semplici e chiari.
- Maggiore flessibilità sul tipo e l’uso della documentazione di sistema, con una semplificazione dei requisiti per le procedure documentali (non esisterà più il “Manuale Qualità”).
- Apertura della visuale verso nuovi contesti: l’impianto è sostanzialmente diverso dal precedente. I requisiti sono stati rivisitati per renderli più chiari, più generali e più aderenti alla logica del business vero e proprio, meno «dettagliati» e più orientati all’efficienza reale dei processi, garantendo una più immediata applicabilità per il settore terziario.
- Maggiore enfasi sul Valore Aggiunto, per l'Organizzazione e per il Consumatore.
- Maggiore enfasi sull’“approccio per processi” e loro monitoraggio attraverso l’uso di indicatori.
- Maggiore enfasi sulla gestione della competenza delle persone e sulla gestione delle conoscenze.
- Maggiori precisazioni sul “controllo delle forniture esterne di beni e servizi”: saranno accorpati i requisiti relativi a beni e servizi acquistati o acquisiti da processi assegnati in outsourcing; questo perché le organizzazioni odierne non fanno distinzione in base alla provenienza di beni e servizi, ma piuttosto in base alla loro criticità sul prodotto o servizio finale.
Anche se la DIS non è la versione finale, non ci si aspettano grandi cambiamenti con la FDIS e la raccomandazione per le Organizzazioni certificate è quella di cominciare a familiarizzare con i requisiti già disponibili in consultazione.
Attualmente si sta concludendo la fase DIS (Draft International Stage), passaggio fondamentale nel processo di creazione delle norme ISO. La DIS Iso 9001:2015, bozza della norma, pubblicata lo scorso maggio, dovrà essere approvata dopodiché si passerà alla fase finale FDIS (Final Draft International Stage) e alla pubblicazione della revisione finale della ISO 9001:2015.
Inizierà poi un periodo di transizione per l’adeguamento delle Organizzazioni certificate ai nuovi requisiti della norma che durerà tre anni. Nel corso del periodo di transizione verso la nuova edizione, le organizzazioni già certificate potranno sfruttare gli audit di sorveglianza per adeguarsi in modo graduale al nuovo schema normativo.
Questa revisione, la quinta per la norma, è considerata una revisione fondamentale, a causa dei cambiamenti nella struttura, insieme ad alcuni altri concetti e/o requisiti.
Una delle novità più significative della nuova norma è il cosiddetto approccio basato sul Rischio, che impone la formale analisi dei rischi per ogni processo organizzativo. Rischio inteso quale probabilità che ci sia, all’interno di uno dei tanti processi aziendali, uno scostamento con quanto pianificato. Scostamento che potrebbe portare ad una “interruzione di business” e quindi a costi.
Una corretta gestione dei rischi avrà conseguenze positive, in termini di opportunità e competitività delle aziende. Il draft della nuova Iso indica i requisiti normativi per garantire che una buona gestione del rischio sia parte integrante dell’organizzazione aziendale e le prassi da adottare per mitigare i rischi di impresa sotto il profilo della tutela legale e contrattualistica da parte delle imprese.
Altre novità importanti, presenti nella versione DIS ISO 9001:2015 - Draft International Standard, pubblicata all'inizio di maggio 2014, sono:
- Maggiore attenzione agli Stakeholder: la norma rende esplicito il fatto che per impostare e attuare un sistema di gestione della qualità occorre tenere in considerazione il contesto e le aspettative delle parti interessate raccogliendo i loro feedback.
- Maggiore focus sul cliente: la nuova versione è molto più orientata ai risultati e al miglioramento dei risultati.
- Maggiore coinvolgimento del top management: la gestione della qualità è riportata alla direzione strategica dell’organizzazione. Scompare la figura del “rappresentante della direzione”.
- Chiarezza e coerenza fra le norme dei sistemi di gestione: una struttura rivista per allineare lo standard a tutti gli altri schemi sui sistemi di gestione, facilitando l’integrazione, con testo e terminologia coerenti, requisiti più semplici e chiari.
- Maggiore flessibilità sul tipo e l’uso della documentazione di sistema, con una semplificazione dei requisiti per le procedure documentali (non esisterà più il “Manuale Qualità”).
- Apertura della visuale verso nuovi contesti: l’impianto è sostanzialmente diverso dal precedente. I requisiti sono stati rivisitati per renderli più chiari, più generali e più aderenti alla logica del business vero e proprio, meno «dettagliati» e più orientati all’efficienza reale dei processi, garantendo una più immediata applicabilità per il settore terziario.
- Maggiore enfasi sul Valore Aggiunto, per l'Organizzazione e per il Consumatore.
- Maggiore enfasi sull’“approccio per processi” e loro monitoraggio attraverso l’uso di indicatori.
- Maggiore enfasi sulla gestione della competenza delle persone e sulla gestione delle conoscenze.
- Maggiori precisazioni sul “controllo delle forniture esterne di beni e servizi”: saranno accorpati i requisiti relativi a beni e servizi acquistati o acquisiti da processi assegnati in outsourcing; questo perché le organizzazioni odierne non fanno distinzione in base alla provenienza di beni e servizi, ma piuttosto in base alla loro criticità sul prodotto o servizio finale.
Anche se la DIS non è la versione finale, non ci si aspettano grandi cambiamenti con la FDIS e la raccomandazione per le Organizzazioni certificate è quella di cominciare a familiarizzare con i requisiti già disponibili in consultazione.
Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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