Il SISTRI, Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti, nasce con l'idea di attuare una semplificazione del processo di gestione e tracciabilità dei rifiuti (ospedalieri, urbani, speciali e pericolosi) ma il suo avvio è stato più volte rinviato e poi sospeso fino al 30 giugno 2013 per motivi di ordine tecnico e legale, per poi andare in vigore dall'1 ottobre 2013 per chi tratta rifiuti pericolosi, mentre per i produttori di rifiuti, Comuni e imprese campane il sistema è entrato in vigore il 3 marzo 2014.
Di fondo, il SISTRI ha il duplice obiettivo di semplificare l’iter di certificazione e tracciabilità dei rifiuti e di rendere trasparente il ciclo di distruzione dei rifiuti abbattendo i costi sostenuti dalle imprese del settore, ma nella realtà, tra rinvii, stop e modifiche alla normativa, il SISTRI non hai mai centrato le aspettative.
Infatti, quando sembrava ormai tutto pronto per l’entrata in vigore a pieno regime del Sistri, è arrivata una nuova proroga a complicare i piani di molti utenti, anche se, forse, la maggior parte degli interessati accoglierà la novità con un po’ di sollievo.
Secondo quanto stabilito da un emendamento presentato per modificare il ddl collegato ambientale alla legge di stabilità, infatti, le sanzioni del Sistri, previste a partire dal primo gennaio 2015, slitteranno di altri dodici mesi per quanto riguarda il mancato adeguamento alle nuove regole del sistema di tracciabilità rifiuti, saranno invece applicate, dal 1 febbraio 2015, le sanzioni per l’omessa iscrizione e il mancato versamento del contributo SISTRI nei termini previsti. Rimane valido il termine del 30 aprile 2015, salvo ulteriori novità, per il versamento del contributo per l’annualità̀ 2015.
Si tratta di una novità del tutto inaspettata, dopo che, a inizio 2014, la stessa misura era stata inserita nel Decreto Milleproroghe, che aveva spostato il termine per l’entrata in vigore delle sanzioni relative al sistema di tracciabilità dei rifiuti all’inizio del 2015.
La decisione della maggioranza di proporre questo emendamento è stata accolta con favore dagli industriali, che da mesi cercano di convincere il governo a sostituire il Sistri, mai decollato nelle simpatie degli utenti, con un altro sistema di registrazione dello smaltimento di rifiuti pericolosi.
Molti operatori, infatti, soprattutto gli autotrasportatori, come le piccole e medie imprese, hanno incontrato difficoltà con il sistema elettronico di archiviazione, tali da portare il governo a un primo rinvio allo scorso mese di marzo e, ora, a un nuovo slittamento che potrebbe mettere la parola fine all’esistenza travagliata del Sistri.
Ora, non resta che attendere ulteriori sviluppi dal Parlamento. Se l’emendamento sarà approvato definitivamente, allora arriveranno dodici mesi in più per adeguarsi alle nuove disposizioni. Ma è possibile che, qualora questo proposito venga realizzato, si cerchino nel frattempo altre strade per combattere le ecomafie e ottenere un efficace tracciamento dei rifiuti pericolosi.
Di fondo, il SISTRI ha il duplice obiettivo di semplificare l’iter di certificazione e tracciabilità dei rifiuti e di rendere trasparente il ciclo di distruzione dei rifiuti abbattendo i costi sostenuti dalle imprese del settore, ma nella realtà, tra rinvii, stop e modifiche alla normativa, il SISTRI non hai mai centrato le aspettative.
Infatti, quando sembrava ormai tutto pronto per l’entrata in vigore a pieno regime del Sistri, è arrivata una nuova proroga a complicare i piani di molti utenti, anche se, forse, la maggior parte degli interessati accoglierà la novità con un po’ di sollievo.
Secondo quanto stabilito da un emendamento presentato per modificare il ddl collegato ambientale alla legge di stabilità, infatti, le sanzioni del Sistri, previste a partire dal primo gennaio 2015, slitteranno di altri dodici mesi per quanto riguarda il mancato adeguamento alle nuove regole del sistema di tracciabilità rifiuti, saranno invece applicate, dal 1 febbraio 2015, le sanzioni per l’omessa iscrizione e il mancato versamento del contributo SISTRI nei termini previsti. Rimane valido il termine del 30 aprile 2015, salvo ulteriori novità, per il versamento del contributo per l’annualità̀ 2015.
Si tratta di una novità del tutto inaspettata, dopo che, a inizio 2014, la stessa misura era stata inserita nel Decreto Milleproroghe, che aveva spostato il termine per l’entrata in vigore delle sanzioni relative al sistema di tracciabilità dei rifiuti all’inizio del 2015.
La decisione della maggioranza di proporre questo emendamento è stata accolta con favore dagli industriali, che da mesi cercano di convincere il governo a sostituire il Sistri, mai decollato nelle simpatie degli utenti, con un altro sistema di registrazione dello smaltimento di rifiuti pericolosi.
Molti operatori, infatti, soprattutto gli autotrasportatori, come le piccole e medie imprese, hanno incontrato difficoltà con il sistema elettronico di archiviazione, tali da portare il governo a un primo rinvio allo scorso mese di marzo e, ora, a un nuovo slittamento che potrebbe mettere la parola fine all’esistenza travagliata del Sistri.
Ora, non resta che attendere ulteriori sviluppi dal Parlamento. Se l’emendamento sarà approvato definitivamente, allora arriveranno dodici mesi in più per adeguarsi alle nuove disposizioni. Ma è possibile che, qualora questo proposito venga realizzato, si cerchino nel frattempo altre strade per combattere le ecomafie e ottenere un efficace tracciamento dei rifiuti pericolosi.
Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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