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        Dal 20 giugno al 31 ottobre 2014, fino a esaurimento delle risorse, le PMI aderenti a Fondimpresa di dimensioni minori potranno presentare richiesta di piani formativi aziendali o interaziendali rivolti ai lavoratori per l'Avviso 3/2014....

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Pubblicato il nuovo modulo per la riduzione del tasso medio di tariffa INAIL

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Come ogni anno l’INAIL ha pubblicato sul proprio sito istituzionale il modello valido per richiedere la riduzione del tasso di premio per interventi di prevenzione. Presentiamo le numerose novità apportate.
Anche quest’anno è giunto il consueto appuntamento con la pubblicazione, sul sito istituzionale dell’INAIL, del nuovo modello per richiedere la riduzione del tasso medio di tariffa (OT24) per il per il 2015 relativamente agli interventi di prevenzione e protezione adottati nel 2014 in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro.

Il termine ultimo per la presentazione della domanda, che deve essere inoltrata esclusivamente in modalità telematica attraverso la sezione Servizi online presente nel sito dell’Istituto, è fissato per il 28 febbraio 2015. Tuttavia a differenza degli ultimi anni il modello, ma soprattutto i suoi contenuti in termini di attività da mettere in atto per accedere allo sconto, risulta notevolmente cambiato e ciò ha sollevato diverse perplessità.

Le parti sociali, infatti, sono state coinvolte in un’unica occasione a luglio, nella quale Confindustria ha evidenziato le criticità riscontrate ed ha avanzato osservazioni di merito e richieste.

Analizziamo le principali novità del modello.
In primo luogo, è stata modificata sostanzialmente la struttura del modello suddivisa ora in 4 sezioni, invece delle 14 del precedente modulo. Le sezioni sono:
- interventi di carattere generale;
- interventi di carattere generale ispirati alla responsabilità sociale;
- sicurezza e sorveglianza sanitaria;
- prevenzione di rischi specifici.

Le voci sono state sostanzialmente modificate, sia nel numero che nel contenuto e sono stati integrati i contenuti relativi agli interventi sulla responsabilità sociale.
La seconda novità è l’indicazione, a fianco di ciascuna azione, oltre della percentuale di sconto, anche della documentazione probante, prima disponibile in un allegato separato. Tale modifica permette di avere immediata evidenza dei documenti richiesti, riducendo così la discrezionalità dei valutatori.
Ulteriore novità è il punteggio differenziato per settore nella sezione C, quella relativa alla sicurezza e sorveglianza sanitaria, definito con criteri basati sui dati infortunistici.

Nel complesso, il modello sembra essere orientato più su interventi riferibili a realtà aziendali di dimensioni consistenti, essendo molto rilevante la quota di azioni connesse alla certificazione, alla responsabilità sociale, alla adozione di sistemi di gestione e modelli organizzativi, difficilmente attuabili da parte di aziende di piccole dimensioni.
Gli interventi sono stati a volte semplificati a volte resi più stringenti. Alcune previsioni, inoltre, appaiono incoerenti con i tradizionali interventi in materia di salute e sicurezza e con il fatto di costituire misure aggiuntive rispetto all’obbligo di legge.

Per quanto riguarda, in particolare, la documentazione probante, Confindustria ha evidenziato notevoli aspetti critici, in quanto la stessa è stata spesso incrementata e resa più stringente, anche su un profilo formale, richiedendo sempre la datazione e la firma del datore di lavoro.
Inoltre, non è chiaro se, la numerosa documentazione richiesta per ciascun intervento sia prevista in alternativa ovvero debba essere presentata tutta e se sia tassativa e non ammetta strumenti di prova alternativi.

In molti casi, la documentazione richiesta appare impropriamente ridondante. Ad esempio, in riferimento al documento che “descrive” il modello organizzativo e gestionale ex art. 30 D.lgs 81/2008, intervento A3, laddove è del tutto sufficiente l’esibizione del modello organizzativo ed è inutilmente burocratica la richiesta di produzione di un ulteriore documento descrittivo.
Per alcune voci si richiedono dati irrilevanti ai fini della salute e sicurezza, come ad esempio il fatturato annuo dei fornitori, che impegnano inutilmente le aziende.
In altre ipotesi si richiede documentazione che, se richiesta prima dell’avvio dei progetti, non avrebbe probabilmente creato problemi, mentre dovendo essere ricostruita ex post crea un onere burocratico, spesso non risolvibile. È questo il caso ad esempio dell’intervento previsto alla sezione B2b, relativo a specifici contenuti previsti dal contratto di appalto, dove è evidente che gli interventi realizzati nel 2014 sono frutto di un contratto predisposto nel passato, per il quale ex post non possono chiedersi requisiti di contenuto.

Analogo problema si evidenzia ad esempio nell’intervento C18, in cui sono richieste diverse specifiche in merito alla documentazione dei corsi “teorico-pratici di guida sicura”, quali il programma datato e firmato o l’elenco presenze. Confindustria aveva chiesto di poter presentare, in alternativa, la documentazione relativa all’avvenuta frequenza del corso.
È stata, inoltre, eliminata la voce finale “altro”, per cui non sarà possibile indicare interventi autonomamente posti in essere dalle imprese e rimessi alla valutazione caso per caso dell’Istituto.

Confindustria ha anche chiesto la reintroduzione di alcuni interventi già presenti nelle precedenti versioni (es. telemedicina) e di inserire alcune esperienze di cui l’Istituto aveva già, in qualche modo, attestato la valenza positiva. Tale richiesta è stata accolta solo parzialmente.

Sul piano organizzativo, infine, Confindustria ha contestato fortemente la decisione dell’Istituto di innovare così profondamente il modello rispetto all’anno precedente in una fase già avanzata dell’anno, non tenendo conto dell’esigenza di programmazione e di budget delle imprese.
Le imprese, quindi, possono ora solamente valutare se hanno o meno posto in essere le misure proposte e, soprattutto, se hanno a disposizione la necessaria documentazione probatoria, definita solamente ad agosto.
Tale ritardo non ha prodotto che disagi alle aziende, tradendo la finalità dell’iniziativa di prevenzione: introducendo nuove voci ed eliminando molte di quelle presenti nel modello 2013, si danneggiano, inoltre, quelle aziende che, orientandosi sulla scorta del modello precedente, hanno effettuato interventi ora non più idonei ad ottenete la riduzione.

Le parti sociali hanno quindi chiesto, per il futuro, di procedere con la pubblicazione del modello nell’anno precedente alla realizzazione delle iniziative per evitare di disorientare le imprese, tenendo conto dei tempi di programmazione e realizzazione degli interventi e di quelli relativi alla formazione dei relativi budget.

Referente: Ing. Grazia Di Ciaula
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