Lo scopo è finanziare gli investimenti in ricerca e sviluppo, la realizzazione di infrastrutture e promuovere il capitale umano.
LE DUE INIZIATIVE
1) La prima iniziativa consiste nell'impiego di 100 milioni del Fondo di garanzia per le PMI del MISE per coprire i rischi di prima perdita in progetti di ricerca e sviluppo di PMI e Mid-Cap, grazie ai quali la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) attiverà un portafoglio di prestiti di 500 milioni.
Si tratta di una operazione innovativa a livello europeo nella quale Stato italiano e BEI condividono il rischio. Per ogni euro di garanzia dello Stato la Bei concede credito per cinque euro.
In altre parole si tratta di una moltiplicazione da 1 a 5 delle risorse pubbliche nazionali.
L'accordo consente quindi di finanziare progetti con un profilo di rischio più elevato, ma soprattutto di utilizzare risorse ingenti in una logica diversa dalla contribuzione a fondo perduto.
2) La seconda iniziativa è un accordo quadro tra i due ministeri e la BEI per collaborare con l'obiettivo di aumentare le risorse per il finanziamento di nuovi investimenti.
La collaborazione si svilupperà su tre linee:
- individuare progetti per la realizzazione di infrastrutture e studiare congiuntamente le forme più opportune per finanziare le opere;
- individuare progetti sostenuti da fondi strutturali europei ai quali aggiungere risorse BEI in diversi campi: piccole e medie imprese, occupazione giovanile, diritto allo studio, infrastrutture (soprattutto nel Sud Italia), agenda digitale, ricerca e sviluppo, efficienza energetica e sviluppo sostenibile;
- fornire assistenza tecnica ai soggetti che programmano l'impiego dei fondi strutturali europei per il ciclo 2014-2020 in modo da ottimizzare l'utilizzo di queste risorse in combinazione con i fondi della BEI.
Il Presidente Werner Hoyer che ha siglato gli accordi per la Banca Europea per gli Investimenti ha sottolineato che ‘’Con queste due nuove operazioni la BEI riafferma il suo forte impegno nel finanziamento all’economia italiana. Con la firma della “Italian risk sharing initiative”, l’Italia fa da precursore nell’innovazione finanziaria; il fondo rappresenta una novità assoluta per i prestiti ai progetti in ricerca e sviluppo, struttura possibilmente da replicare in altri Paesi. L’Accordo quadro siglato con MEF e MISE faciliterà la nostra attività programmata in Italia e permetterà di aumentare il nostro sostegno diretto agli obbiettivi di crescita del Governo, anche fornendo know-how nella fase di preparazione degli investimenti”.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan ha commentato la stipula degli accordi: “Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per raggiungere livelli di crescita tali da favorire la creazione di nuova occupazione. Per avere una crescita sostenuta e sostenibile servono investimenti, soprattutto privati. Con questi accordi potenziamo la capacità della finanza pubblica di fungere da stimolo all’iniziativa privata, favorendo l’afflusso di credito alle imprese. E al tempo stesso non trascuriamo quegli investimenti strategici nelle infrastrutture e nel capitale umano che migliorano il business environment e rendono il paese più attrattivo per gli investimenti privati”.
Secondo il ministro dello Sviluppo economico Guidi “gli accordi firmati vanno nella stessa direzione dei provvedimenti a sostegno della finanza d’impresa che il governo si appresta a varare nell’ambito del decreto competitività. E sono tesi al sostegno degli investimenti industriali nella ricerca, sviluppo e innovazione quali formidabili leve competitive per spingere crescita e nuova occupazione”.
LE DUE INIZIATIVE
1) La prima iniziativa consiste nell'impiego di 100 milioni del Fondo di garanzia per le PMI del MISE per coprire i rischi di prima perdita in progetti di ricerca e sviluppo di PMI e Mid-Cap, grazie ai quali la Banca Europea per gli Investimenti (BEI) attiverà un portafoglio di prestiti di 500 milioni.
Si tratta di una operazione innovativa a livello europeo nella quale Stato italiano e BEI condividono il rischio. Per ogni euro di garanzia dello Stato la Bei concede credito per cinque euro.
In altre parole si tratta di una moltiplicazione da 1 a 5 delle risorse pubbliche nazionali.
L'accordo consente quindi di finanziare progetti con un profilo di rischio più elevato, ma soprattutto di utilizzare risorse ingenti in una logica diversa dalla contribuzione a fondo perduto.
2) La seconda iniziativa è un accordo quadro tra i due ministeri e la BEI per collaborare con l'obiettivo di aumentare le risorse per il finanziamento di nuovi investimenti.
La collaborazione si svilupperà su tre linee:
- individuare progetti per la realizzazione di infrastrutture e studiare congiuntamente le forme più opportune per finanziare le opere;
- individuare progetti sostenuti da fondi strutturali europei ai quali aggiungere risorse BEI in diversi campi: piccole e medie imprese, occupazione giovanile, diritto allo studio, infrastrutture (soprattutto nel Sud Italia), agenda digitale, ricerca e sviluppo, efficienza energetica e sviluppo sostenibile;
- fornire assistenza tecnica ai soggetti che programmano l'impiego dei fondi strutturali europei per il ciclo 2014-2020 in modo da ottimizzare l'utilizzo di queste risorse in combinazione con i fondi della BEI.
Il Presidente Werner Hoyer che ha siglato gli accordi per la Banca Europea per gli Investimenti ha sottolineato che ‘’Con queste due nuove operazioni la BEI riafferma il suo forte impegno nel finanziamento all’economia italiana. Con la firma della “Italian risk sharing initiative”, l’Italia fa da precursore nell’innovazione finanziaria; il fondo rappresenta una novità assoluta per i prestiti ai progetti in ricerca e sviluppo, struttura possibilmente da replicare in altri Paesi. L’Accordo quadro siglato con MEF e MISE faciliterà la nostra attività programmata in Italia e permetterà di aumentare il nostro sostegno diretto agli obbiettivi di crescita del Governo, anche fornendo know-how nella fase di preparazione degli investimenti”.
Il ministro dell’Economia e delle Finanze Padoan ha commentato la stipula degli accordi: “Dobbiamo fare ogni sforzo possibile per raggiungere livelli di crescita tali da favorire la creazione di nuova occupazione. Per avere una crescita sostenuta e sostenibile servono investimenti, soprattutto privati. Con questi accordi potenziamo la capacità della finanza pubblica di fungere da stimolo all’iniziativa privata, favorendo l’afflusso di credito alle imprese. E al tempo stesso non trascuriamo quegli investimenti strategici nelle infrastrutture e nel capitale umano che migliorano il business environment e rendono il paese più attrattivo per gli investimenti privati”.
Secondo il ministro dello Sviluppo economico Guidi “gli accordi firmati vanno nella stessa direzione dei provvedimenti a sostegno della finanza d’impresa che il governo si appresta a varare nell’ambito del decreto competitività. E sono tesi al sostegno degli investimenti industriali nella ricerca, sviluppo e innovazione quali formidabili leve competitive per spingere crescita e nuova occupazione”.
Firma: Dott.ssa Antonella Sibio
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